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Quali risorse per il rinnovo dei contratti di lavoro?

Uno dei punti di maggiore criticità della legge di bilancio 2020 (legge 160/19 e nostro commento) è indubbiamente l’insufficienza delle risorse per i rinnovi contrattuali del settore pubblico per il triennio 2019-2021. Riguardo poi al comparto “Istruzione e Ricerca” le risorse stanziate per il rinnovo contrattuale sono ancora lontane dagli impegni assunti da questo e dal precedente governo rispetto ad incrementi salariali significativi (a tre cifre), finalizzati, da un lato, a perequare le retribuzioni del comparto alla media di quelle del comparto pubblico, e, dall’altro, a ridurre il divario stipendiale esistente rispetto alla media dei paesi europei.

Al termine della sessione di bilancio e dopo l’approvazione della legge 160/19, l’analisi del capitolo di spesa dedicato al “Fondo da ripartire per l'attuazione dei contratti del personale delle amministrazioni statali, ivi compreso il personale militare e quello dei corpi di polizia” fa emergere dati davvero sorprendentil’incremento delle risorse per il 2021 è significativamente minore rispetto a quanto più volte affermato dal governo, le risorse del 2020 diminuiscono, mentre per il 2019 vi sarà probabilmente un risparmio (il condizionale in questo caso è d’obbligo in attesa del Rendiconto generale dello Stato).

Ricordiamo, inoltre, che la legge di bilancio stanzia 310 milioni di euro per l’anno 2022 relativo al triennio contrattuale 2022-2024.

Chiediamo che il governo a partire dal Ministero dell’Economia fornisca chiarimenti sulla riduzione delle risorse per i rinnovi contrattuali. Sarebbe davvero incredibile che, dietro il paravento di artifici tecnici o interpretativi delle norme, si siano realizzati risparmi alle spalle dei lavoratori pubblici.

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